lunedì 24 novembre 2008

Castel Toblino

3 foto notturne. Per chi non ha mai visto il castello non dicono un granche ma a me piacciono.
Aggiundo la bella storia tratta dal sito www.casteltoblino.com
"In posizione particolarmente suggestiva, tanto da richiamare da sempre l'attenzione di artisti e poeti, quello di Toblino è forse il più celebre dei castelli Trentini. Deve la sua fama alla singolare posizione e al bellissimo ambiente che lo circonda. Ma anche alle tante e cupe leggende che in quel parco e tra quelle mura hanno trovato fertile terreno su cui nascere e svilupparsi. Su quello sperone roccioso che fino a qualche secolo fa era un’isoletta – ora è una penisola – 2000 anni fa "abitavano" le fate alle quali nel III secolo era dedicato un tempietto. Lo "certifica" una lapide murata nel portico del castello che l’archeologo Paolo Orsi definisce "unica nel suo genere nella realtà epigrafica romana". Sorto sul luogo di una antichissima fortificazione, viene menzionato per la prima volta in un documento del 1124 nel quale si nomina Odorico di Toblino. Ben presto tuttavia la funzione magico-religiosa venne soppiantata da quella militare-strategica e in luogo del tempio sorse un arcigno fortilizio per il cui possesso si scontrarono a lungo i signorotti della zona. Ma il castello che oggi possiamo ammirare è frutto della riedificazione voluta da Bernardo Clesio nel XVI secolo. Il maniero si trasformò in residenza molto apprezzata dai Principi vescovi di Trento e in particolare dai Madruzzo. E proprio a Carlo Emanuele Madruzzo, ultimo principe vescovo della dinastia (in quattro hanno governato la diocesi per 120 anni) è legata una delle leggende più truci. Si racconta che l’amante del Principe Vescovo fosse tale Claudia Particella, da cui il prelato avrebbe avuto alcuni figli. Il castigo di Dio per la condotta scandalosa del Vescovo non si fece attendere: una sera Claudia e suo fratello stavano attraversando in barca il lago per raggiungere il castello, l’imbarcazione si capovolse e i due morirono miseramente. Nelle notti di luna piena gli spiriti inquieti dei due annegati aleggiano ancor oggi sulle acque del piccolo lago. Oggi il castello ospita un ristorante, che è tappa d'obbligo per chi vuole degustare proposte gastronomiche del territorio rivisitate con creatività ed abbinate sapientemente ai migliori vini regionali e nazionali."


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